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Alla scoperta del suolo

Il suolo è la parte più esterna della crosta terrestre: è la pelle del nostro Pianeta e la casa di animali e piante.
La vita sulla Terra dipende da questo strato sottile, prezioso e vulnerabile che ci fornisce il 95% del cibo, ma anche biomasse come la legna, materie prime minerali come sabbia e ghiaia e molto di più.
Il suolo è frutto di un processo lunghissimo: occorrono più di 2.000 anni per formare 10 cm di terreno fertile. Per questo è una risorsa non rinnovabile che dobbiamo imparare a conoscere e proteggere. Cominciamo subito!

Tempo richiesto: 4 ore suddivise su più giorni
Occorrente: Campioni di suolo di diversa provenienza e composizione (orto, parco, giardino…) e terriccio comprato
Contenitori di recupero come le vaschette di frutta e verdura
Lente di ingrandimento
Guanti
Bilancia
Sole o termosifone acceso
Sacchetto di plastica trasparente con chiusura a pressione
Spruzzino con acqua
1 recipiente graduato
2 barattoli di vetro trasparente da 1 kg con coperchi
Obiettivo: Avvicinare bambine e bambini al suolo, risorsa non rinnovabile indispensabile per la vita.
Promuovere un approccio scientifico alla realtà basato su ipotesi, monitoraggio, verifica e condivisione delle scoperte fatte.

Step 1

Il suolo è fatto solo di… terra?

Rispondiamo liberamente, facciamo ipotesi e poi analizziamo, uno alla volta, i campioni di suolo che abbiamo raccolto e sistemato nelle vaschette.
Usiamo la lente di ingrandimento, annusiamo, tocchiamo, ascoltiamo…
Con un po’ di fortuna potremo trovare lombrichi, larve, formiche e altri insetti: mettiamoli da parte e liberiamoli appena possibile! Gusci di lumaca o di uova da custodire come tesori preziosi! Sassi di dimensioni diverse: misuriamoli! Rametti, radici, erba, foglie, semi, bacche… Frammenti difficili da identificare o “estranei” come pezzetti di plastica.
Dividiamo tutte le nostre scoperte in esseri viventi e non viventi e annotiamole su un grande foglio o sul quaderno.

Step 2

Nel suolo ci sono solo cose che si vedono?

Rispondiamo liberamente e poi dividiamoci in 2 gruppi per verificare le nostre ipotesi.
Il gruppo A prende metà di un campione di suolo, lo pesa con la bilancia e lo colloca al sole o “al termosifone” per 2 giorni. Intanto osserva: cosa succede? Quanto pesa dopo 12/24/48 ore? Perché? Il suolo è più secco e pesa meno: prima c’era dell’acqua e ora è evaporata!

Il gruppo B inserisce l’altra metà del campione nel sacchetto trasparente, lo chiude bene e lo sistema al sole o “al termosifone”. Intanto osserva: il giorno dopo si sono formate tante goccioline. Cosa sono? L’acqua presente nel suolo è evaporata e si è condensata sul sacchetto.

Allora è vero, nel suolo ci sono anche cose che non si vedono: la prima è l’acqua!

Step 3

C’è anche un’altra cosa nel suolo, molto molto importante: cos’è?

Facciamo le nostre ipotesi e poi prendiamo il recipiente graduato e inseriamo un po’ di suolo. Aggiungiamo un uguale volume di acqua. Mescoliamo e facciamo ipotesi: cosa succederà? Dove arriverà il livello del nostro miscuglio? Osserviamo e rispondiamo.
Il volume complessivo di suolo + acqua è inferiore rispetto alla somma dei due volumi presi singolarmente. Com’è possibile? Per rispondere guardiamo bene: nell’acqua si sono formate delle bollicine: vuol dire che l’acqua è entrata nel suolo e ha fatto uscire l’aria!
Allora nel suolo c’è anche l’aria e questo spiega perché è vivo e abitato!

Step 4

Il suolo è un miscuglio omogeneo o eterogeneo?

Torniamo ai nostri campioni. Prendiamo i due barattoli di vetro trasparente: in uno mettiamo il suolo che abbiamo raccolto in giardino, nell’orto o nel parco. Nell’altro il terriccio comprato. Aggiungiamo acqua fin quasi all’orlo. Tappiamo e shakeriamo.
Lasciamo sedimentare per 24 ore: cosa succederà? Osserviamo e facciamo ipotesi.
I vari componenti del suolo si sono separati e disposti a strati, proprio come succede in natura.
I componenti inorganici più pesanti come ghiaia e sabbia si sono depositati sul fondo.
La parte organica più leggera (l’humus) galleggia sulla superficie dell’acqua ed è costituita da residui vegetali (foglie, frutti, rami secchi o intere piante) e animali morti.
Annotiamo anche le differenze tra i due campioni.
Allora il suolo è un miscuglio eterogeneo, vivo e prezioso.